Allenatore esperto e spogliatoio sano: Milan, bastava poco per risorgere – di Andrea Bosco
Voglio iniziare questo editoriale con una doverosa premessa: non è stato compiuto ancora nulla. La stagione è lunga, gli esami veri e propri devono ancora arrivare (Napoli già domenica prossima) e, con essi, anche i fisiologici momenti complicati che caratterizzano le stagioni di ogni squadra. Quindi non bisogna lasciarsi prendere dall’esaltazione e dall’eccessivo entusiasmo.
Fatta questo preambolo, è innegabile che il Milan si trovi nel bel mezzo di una piacevole metamorfosi. Le tre vittorie consecutive e i tre clean sheet di fila ottenuti nelle ultime tre uscite sono i dati più importanti e risonanti delle ultime ore, ma a questi vanno aggiunti anche diversi aspetti da non sottovalutare. Innanzitutto l’incremento della qualità a centrocampo: Modric incanta, Rabiot galoppa, Ricci subentra con personalità, Loftus-Cheek e Fofana fanno a spallate con gli avversari e segnano. Poi la rinascita di alcuni interpreti, uno su tutti Tomori, che è tornato a difendere come i vecchi tempi e, in questa nuova versione da braccetto di destra, corre e sforna cross spesso pericolosi. Infine la riconferma del vero leader di questo Milan, quel Chris Pulisic spesso mediaticamente oscurato da Leao e Maignan ma in grado di tenere alto il suo rendimento con ben quattro allenatori diversi, sinonimo di costanza e professionalità. In attesa di ritrovare Rafa, scoprire da vicino tutto il talento di Nkunku e sperare che Gimenez si sblocchi al più presto, Captain America si è caricato tutto il peso dell’attacco sulle spalle. E non era scontato.
E tutto questo è stato reso possibile sia dal tocco magico di Massimiliano Allegri, bistrattato perché immune al fascino del tiki-taka ma terribilmente concreto quando c’è da riportare ordine, serenità ed equilibrio, sia dal rinnovamento di uno spogliatoio che presentava al suo interno diversi elementi scomodi. Figure che con i loro atteggiamenti dentro e fuori dal campo rendevano l’ambiente tossico e poco propenso al sacrificio. Adesso remano tutti dalla stessa parte e si percepisce non solo dall’esultanze ai gol ma anche dall’aiuto reciproco nei recuperi palla.
Io non so come andrà a finire la stagione, ma vedere un gruppo coeso, in sintonia e desideroso di guadagnarsi lo stipendio è già un grande passo avanti. Allenatore esperto e spogliatoio sano: Milan, bastava poco per risorgere.
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