Se il pareggio delude, la strada è quella giusta – di Alessio Bosco
Ieri sera, allo Stadium di Torino, Milan e Juventus hanno pareggiato 0 a 0.
È stata una partita ben giocata da entrambe le squadre. Attenzione, controllo, focus a non prendere goal piuttosto che a farlo. Quelle partite bloccate che, spesso, fan da copione già scritto per quanto concerne i big match di Serie A. In molti raccontano che uscire dallo Stadium con un punto non è un cattivo risultato. Si è pur sempre a Torino, in uno stadio pesante, con tifosi caldi, e la Juve è sempre la Juve. Ciononostante sono un po’ deluso. Avrei voluto quei 3 punti che, se fossero arrivati, nessuno avrebbe potuto urlare allo scandalo. E se il pareggio delude, vuol dire che la strada è quella giusta.
Juventus – Milan è stata una partita tosta. Due squadre concentratissime per una partita tirata, dove chi avrebbe segnato per prima avrebbe sicuramente portato a casa il bottino pieno. Purtroppo è mancata la zampata vincente, anzi le zampate, perché il nostro Milan ha avuto delle limpide occasioni. Opportunità che, una volta fallite, lasciano ampio spazio a riflessioni approfondite.
Pulisic che sbaglia il rigore fa notizia, non tanto per l’errore dal dischetto quanto per chi lo ha sbagliato. Christian, ormai da anni, è una certezza del nostro campionato: da uno come lui non ti aspetti che calci la palla in tribuna. Purtroppo il fuoriclasse statunitense resta un essere umano, e come tale può incappare in qualche sbaglio; ma bisogna sottolineare come arrivi dopo prestazioni fantastiche portate a casa da anni.
Poi abbiamo il capitolo Leao. Entrato nel secondo tempo, Rafa si è letteralmente divorato due occasioni d’oro a tu per tu con Di Gregorio, e qui la riflessione è d’obbligo. Leao è adatto al 3-5-2? Ha nelle corde la capacità di trasformarsi nel decisivo terminale offensivo? Tanti lo ritengono sprecato al centro dell’attacco, dato che il portoghese ha sempre fatto le sue fortune – e del Milan – partendo dalla sinistra e sgasando a più non posso. Nei due davanti, quindi, il suo potenziale è ritenuto disperso. Io penso che, al momento, non è pronto, sia fisicamente – è reduce da un fastidioso infortunio – che tatticamente. La trasformazione di Rafa in centravanti non è impossibile secondo me, ma necessita di tanto lavoro, di tanto allenamento; necessita quindi di tempo, perché nessuno nasce già imparato. Ovviamente serve grinta, cuore, disponibilità al cambiamento, ed onestamente sono queste le lacune che mi preoccupano del portoghese. Perché sulla classe del giocatore, sulla sua incisività, penso nessuno abbia da ridire. Ciò che lo ha sempre contraddistinto negativamente è l’atteggiamento.
Ed è qui, quindi, che diviene fondamentale Santiago Gimenez. La grinta ed il cuore non mancano all’ex Feyenoord; ciò che gli manca è il goal, il cinismo, perché le occasioni se le crea. Anche ieri sera ha avuto le sue opportunità, purtroppo non è andato a segno. Ecco: se Leao deve imparare a fare il centravanti, Gimenez deve trasformarsi in Giroud – e la titolarità non gliela toglierà nessuno.
Infine vorrei spendere due parole per Bartesaghi. Ieri ha oggettivamente sofferto la rapidità di Conceicao – la Juve sfondava spesso a destra – ma devo ammettere che, in modo naturale, il 19enne mi ispira tanta fiducia. Estupinan, per esperienza, età e caratteristiche, è sicuramente più pronto per la fascia sinistra rossonera, ma Davide è giovane e promette davvero, davvero bene. Ieri il suo lo ha fatto e deve continuare a farlo.
In definitiva, quindi, il pareggio di ieri allo Juventus Stadium è stato deludente perché avevamo tutto per vincere, al di là delle sacrosante riflessioni post partita. Il Milan ha avuto le sue occasioni, nette, alcune clamorose, e credo che oggettivamente i rossoneri abbiano vinto ai punti. E nonostante l’errore di Pulisic, nonostante l’impatto così così di Leao, i non goal di Gimenez e le difficoltà di Bartesaghi, conquistare 4 punti fra Napoli e Juventus è limpidamente tanta roba. Il Milan c’è: la strada è quella giusta.
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